Professionisti e lavoratori autonomi, albergatori, commercianti, artigiani  e molti lavoratori di piccole e micro imprese: sono tanti in questi giorni a chiedermi se, come, quanto e cosa comunicare.   Ovvero molto più semplicemente, casa fare in questi tempi difficili ?
La risposta meriterebbe un’ analisi specifica per ogni singolo caso, perchè non esiste in assoluto La comunicazione, non esiste una “ricetta” generale che possa andare bene per tutti. Ogni impresa, ogni professione ha la propria storia e le proprie peculiarità. Ci sono però alcune indicazioni che ritengo potrebbero interessare trasversalmente molti.

1. Prima di tutto: “comunicare, si o no ? Direi assolutamente SI.” 
Sparire dai radar e non dare almeno un cenno di presenza non è quasi mai la strada giusta; di certo non lo è in momenti a così alto tasso emotivo come quelli che stiamo vivendo, anche se probabilmente la tentazione per molti sarebbe proprio quella.
Piuttosto la domanda da porsi è se abbiamo appeal e contenuti sufficientemente forti da attrarre l’attenzione dei nostri pubblici. Essere interessanti non è mai semplice, ma a maggior ragione in tempi difficili non è scontato riuscire a superare le barriere che ci separano dai nostri interlocutori. Ricordiamoci che ora siamo tutti molto distratti da tanti fattori esterni e da altrettanti pensieri che rimbalzano fra testa e cuore.

2. “ Come ? Attraverso un Piano”.
La comunicazione come tutti i processi e attività richiede sempre e comunque la definizione di un Piano d’azione. Non importa che sia semplice o complesso: in questa situazione meglio semplice. In ogni caso è opportuno mettere ordine, quindi prima di tutto questo Piano è bene non lasciarlo nella propria testa. Mettetelo nero su bianco, meglio ancora direi fissatelo in un documento in digitale ( così salviamo anche qualche albero). In questo modo sarà anche più facile condividerlo. L’importante è non improvvisare. Non fare azioni in ordine sparso.

3. A chi ? 
E’ opportuno ricordarsi che stiamo cercando di rispondere alla domanda “cosa fare in tempi di emergenza” come questi. 
Bene, la prima cosa da fare è mantenere una linea di comunicazione con tutti quelli con cui si era effettivamente in contatto prima dell’inizio di questo periodo:
a) i clienti ( che staranno a loro volta vivendo questo momento straordinariamente complesso );
b) i prospect ( potenziali clienti con cui avevate iniziato un dialogo, a cui avevate anche solo fatto un preventivo o con cui c’è stato solo un primo incontro conoscitivo, o a cui avevate anche solo fatto una prima consulenza informale, non impegnativa );
c) il proprio team ( dipendenti, collaboratori, business partner e fornitori ).

4. Quali strumenti preferie ?  “La risposta è “In base al Chi”.
a) clienti  et   b) prospect.  
Primo consiglio. A “voce” il meno possibile, salvo non sia evidente o già noto che il vostro interlocutore preferisca il contatto diretto, più personale, meno freddo. Altrimenti visto il momento eviterei telefonate.
Ecco alcuni esempi semplici e molto pratici: newsletter  o email ( mi raccomando la frequenza, non pressante ), whatsapp o altre applicazioni di questo tipo, la lista è davvero lunga. Applicazioni come whatsapp e telegram sono utilizzate in modo sempre più diffuso: sono dirette, veloci, pratiche, incisive. Si stanno in parte progressivamente sostituendo allo strumento e-mail.
Clienti e prospect inoltre potranno “vederci e sentirci” attraverso la nostra attività digitale sui Social network. Questo ovviamente se siamo strutturati; in caso contrario è arrivato il momento di organizzarsi e pensare anche al “poi” ed attrezzarsi per questo tipo di comunicazione.
c1) dipendenti, collaboratori.
Forse scontato, ma ricordiamoci che dipendenti e collaboratori sono il motore delle imprese. Il capitale umano in ogni attività aziendale rappresenta il valore aggiunto che fa spesso se non sempre la differenza. Il successo delle imprese dipende principalmente dalla forza della nostra squadra ( dipendenti, collaboratori e partner ) quindi in momenti come quelli che stiamo attraversando è indispensabile mantenere il contatto con il proprio team; fare sentire la propria Presenza in tutti i modi possibili e consentiti è fondamentale ora come mai.
c2) business partner e fornitori
Il momento suggerisce di comunicare sì in modo diretto, ma con il contagocce, attraverso strumenti digitali non invasivi: email ed eventualmente  app come whatsapp e telegram.
Anche partner e fornitori inoltre potranno  essere raggiunti attraverso l’attività digitale sui Social network che vi aiuterà a mantenere un filo di collegamento.

5. Infine il “Cosa comunicare; il contenuto è sempre determinante e dipende  esclusivamente da voi.”
Come dicevo all’inizio, la domanda da porsi e quindi anche la risposta più importante che dobbiamo darci quando vogliamo comunicare è se abbiamo contenuti sufficientemente interessanti per attirare l’attenzione dei nostri interlocutori. Questo in condizioni normali. Ma quello che stiamo considerando in questo frangente è qualcosa che esce dai binari della normalità e che ha obiettivi che vanno oltre. Stiamo parlando di una comunicazione che ha essenzialmente due obiettivi: da una parte mantenere un filo di collegamento con l’esterno, dall’altra far percepire presenza e contribuire a mantenere un legame forte con il proprio gruppo di lavoro, il proprio team.

Concludo con un suggerimento per la comunicazione che sceglierete di fare:  verità sempre , semplicità il più possibile, positività come mai prima d’ora. Un bicchiere riempito a metà è sia mezzo pieno che mezzo vuoto, dipende dai punti di vista ed entrambi sono veri. Questo è decisamente il momento di guardare e far vedere la metà piena del bicchiere.

Mauro Paissan | Main Partner e fondatore Paissan Group
Responsabile area Sviluppo & Comunicazione